FAQ dispositivi medici: risposte alle domande più comuni di pazienti e operatori

I dispositivi medici sono strumenti fondamentali per la diagnosi, la prevenzione, il monitoraggio e il trattamento di numerose patologie. Dalle semplici siringhe agli apparecchi di risonanza magnetica, dai glucometri ai software clinici certificati, il settore è estremamente vasto e in costante evoluzione.

Tuttavia, per pazienti e operatori sanitari non sempre è semplice orientarsi tra normative, requisiti di sicurezza, procedure di utilizzo e nuove tecnologie. L’obiettivo di questo articolo è fornire risposte chiare e basate su fatti reali alle domande più frequenti (FAQ) sui dispositivi medici, aiutando a fare chiarezza e a migliorare consapevolezza e sicurezza.


1. Che cos’è un dispositivo medico?

Secondo il Regolamento (UE) 2017/745 (MDR), un dispositivo medico è “qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, software, materiale o altro articolo destinato a essere utilizzato, da solo o in combinazione, nell’uomo, per finalità di diagnosi, prevenzione, monitoraggio, previsione, prognosi, trattamento o attenuazione di una malattia o disabilità”.

A differenza dei farmaci, i dispositivi medici non agiscono tramite meccanismi farmacologici, immunologici o metabolici.

Esempi concreti:

  • Classe I: cerotti, occhiali da vista.

  • Classe IIa: siringhe, apparecchi odontoiatrici.

  • Classe IIb: pompe infusionali, apparecchi radiologici.

  • Classe III: pacemaker, valvole cardiache.


2. Come vengono classificati i dispositivi medici?

La classificazione si basa sul rischio associato al dispositivo:

  • Classe I: basso rischio.

  • Classe IIa: rischio medio.

  • Classe IIb: rischio medio-alto.

  • Classe III: rischio elevato.

👉 Più alta è la classe, più stringenti sono i requisiti di certificazione, studi clinici e controlli post-marketing.


3. Che differenza c’è tra dispositivi medici e dispositivi medico-diagnostici in vitro (IVD)?

  • I dispositivi medici vengono utilizzati direttamente sul corpo del paziente (es. cateteri, protesi, aghi).

  • Gli IVD servono ad analizzare campioni biologici (sangue, urine, tessuti) per fornire informazioni cliniche.

Dal 2022, gli IVD sono regolati dal Regolamento (UE) 2017/746 (IVDR), anch’esso molto più stringente rispetto alle direttive precedenti.


4. Cosa significa la marcatura CE sui dispositivi medici?

La marcatura CE indica che il dispositivo è conforme ai requisiti di sicurezza e prestazione stabiliti dalla normativa europea. Non è solo un marchio di qualità, ma una garanzia legale di conformità.

Per ottenerla, i produttori devono:

  • eseguire valutazioni cliniche,

  • garantire tracciabilità e qualità (ISO 13485),

  • sottoporsi a verifiche di un organismo notificato (per dispositivi di classe superiore alla I).


5. Chi è responsabile della sicurezza di un dispositivo medico?

La responsabilità è condivisa tra più attori:

  • Fabbricante: garantisce progettazione, produzione, test e monitoraggio post-market.

  • Distributore/importatore: verifica che i prodotti immessi sul mercato siano conformi.

  • Strutture sanitarie e operatori: devono utilizzare correttamente i dispositivi e segnalare eventuali incidenti.

  • Autorità competenti (in Italia il Ministero della Salute): vigilano sul mercato e gestiscono le segnalazioni.


6. Cosa sono gli eventi avversi e come vengono gestiti?

Un evento avverso è un incidente che ha causato o potrebbe causare un danno al paziente o all’operatore.

Esempi: rottura di un catetere, malfunzionamento di un defibrillatore, dosaggio errato da una pompa di infusione.

I fabbricanti e le strutture sanitarie sono obbligati a segnalare gli eventi gravi alle autorità competenti e al database europeo EUDAMED.


7. Come vengono testati i dispositivi medici prima dell’immissione sul mercato?

La procedura varia in base alla classe di rischio:

  • Classe I: autocertificazione del fabbricante, ma con obbligo di documentazione tecnica.

  • Classi IIa, IIb e III: valutazione da parte di un organismo notificato indipendente.

  • Classe III: richiede studi clinici approfonditi e controlli rigorosi.


8. Quali sono i principali rischi legati ai dispositivi medici?

  • Rischi meccanici: rottura, difetti di progettazione.

  • Rischi infettivi: contaminazione da dispositivi monouso non correttamente smaltiti.

  • Rischi di radiazioni: in radiologia o radioterapia.

  • Rischi umani: errori di utilizzo per mancanza di formazione.

Secondo l’ECDC, il 20–30% delle infezioni correlate all’assistenza potrebbe essere evitato con dispositivi e pratiche corrette.


9. Che ruolo hanno i dispositivi medici nella gestione delle malattie croniche?

Fondamentale.

  • Nel diabete: glucometri, sensori CGM, pompe di insulina.

  • Nelle cardiopatie: pacemaker, defibrillatori, monitor cardiaci indossabili.

  • Nelle malattie respiratorie: ventilatori domiciliari, CPAP per apnee notturne.

Questi strumenti migliorano la qualità della vita, riducono ricoveri e costi sanitari.


10. Quali sono le tecnologie emergenti nei dispositivi medici?

  • Dispositivi needle-free: somministrazione di farmaci senza aghi.

  • Wearable e sensori intelligenti: monitoraggio remoto dei parametri vitali.

  • Intelligenza artificiale: supporto diagnostico in radiologia e cardiologia.

  • Bioprinting 3D: tessuti e, in futuro, organi per trapianti.

  • Robotica chirurgica: interventi sempre più precisi e mini-invasivi.


11. Come vengono gestiti i rifiuti dei dispositivi medici?

Lo smaltimento dei dispositivi medici monouso è un tema cruciale.

  • Devono essere smaltiti come rifiuti sanitari speciali, in linea con il D.Lgs. 152/2006 in Italia.

  • Tecnologie innovative come i separatori di aghi riducono i volumi di rifiuti pericolosi.

  • Alcuni materiali sono riciclabili, se non contaminati.

👉 Un ospedale medio può produrre fino a 3–5 kg di rifiuti per paziente al giorno, molti dei quali derivano da dispositivi monouso.


12. I dispositivi medici possono ridurre gli errori clinici?

Sì, se progettati e utilizzati correttamente.

  • Pompe di infusione intelligenti riducono errori di dosaggio.

  • Software di supporto decisionale riduce diagnosi errate.

  • Dosimetri elettronici proteggono gli operatori da esposizioni eccessive a radiazioni.

Tuttavia, la tecnologia non sostituisce la formazione: serve un utilizzo consapevole da parte del personale.


13. Come influiscono le normative MDR sulla vita quotidiana di operatori e pazienti?

Il MDR 2017/745 ha introdotto:

  • maggiore trasparenza (database EUDAMED consultabile dai cittadini),

  • obbligo di tracciabilità (UDI – Unique Device Identification),

  • requisiti clinici più severi.

Per i pazienti significa più sicurezza e affidabilità; per operatori e aziende, maggiore impegno in documentazione e controlli.


14. Quali dispositivi medici vengono usati maggiormente negli ospedali italiani?

  • Siringhe e cateteri monouso.

  • Dispositivi radiologici (TAC, RX, RM).

  • Monitor multiparametrici.

  • Ventilatori e dispositivi per terapie intensive.

  • Strumenti chirurgici (robot assistiti in crescita).

👉 Durante la pandemia di COVID-19, la richiesta di ventilatori polmonari è cresciuta del +300% in Italia (dati Agenzia del Farmaco e ISS).


15. Qual è il futuro dei dispositivi medici?

Il settore si muove verso:

  • personalizzazione delle cure (dispositivi su misura per il paziente),

  • digitalizzazione (integrazione con app, telemedicina, AI),

  • sostenibilità (materiali riciclabili, riduzione rifiuti),

  • centralità del paziente (self-monitoring e maggiore autonomia).


I dispositivi medici sono al centro della medicina moderna: strumenti indispensabili per diagnosi, terapie e miglioramento della qualità della vita. Comprendere come funzionano, quali rischi comportano e quali norme li regolano è fondamentale per operatori e pazienti.

La diffusione di tecnologie innovative, insieme a normative più severe come l’MDR, rappresenta una garanzia di maggiore sicurezza e trasparenza. Allo stesso tempo, le sfide future riguardano sostenibilità, formazione e coinvolgimento attivo del paziente.

La sanità del futuro sarà sempre più connessa, digitale e personalizzata. I dispositivi medici non saranno solo strumenti, ma veri partner nella gestione della salute.