Cybersecurity in sanità: l’urgenza di proteggere dati e dispositivi da attacchi sempre più sofisticati

La trasformazione digitale della sanità ha aperto nuove opportunità in termini di efficienza, personalizzazione delle cure e gestione delle cronicità. Cartelle cliniche elettroniche, telemedicina, dispositivi medici connessi (MIoT – Medical Internet of Things) e piattaforme di intelligenza artificiale sono ormai parte integrante della pratica clinica.

Ma a fianco dei benefici cresce anche un rischio enorme: la cybersecurity sanitaria. Gli ospedali e le aziende biomedicali sono sempre più esposti ad attacchi informatici che non mirano solo al furto di dati, ma possono compromettere la sicurezza dei pazienti stessi.

Secondo il rapporto ENISA Threat Landscape for Health (2023), il settore sanitario è diventato il secondo più attaccato in Europa, con un aumento del 60% degli attacchi rispetto al 2020.


Perché la sanità è un bersaglio privilegiato

1. Valore dei dati sanitari

I dati sanitari hanno un valore altissimo sul dark web, persino superiore a quello dei dati bancari. Un singolo fascicolo clinico completo può valere fino a 250 dollari (fonte: Ponemon Institute, 2022).

2. Infrastrutture critiche

Gli ospedali rientrano tra le infrastrutture critiche nazionali: un’interruzione dei servizi può mettere a rischio vite umane.

3. Adozione rapida di nuove tecnologie

La pandemia ha accelerato l’introduzione di telemedicina e dispositivi connessi, spesso senza un adeguato controllo di sicurezza.

4. Obsolescenza tecnologica

Molti ospedali italiani utilizzano ancora sistemi operativi non aggiornati o dispositivi medici datati, difficili da proteggere da attacchi moderni.


Tipologie di attacchi più frequenti in sanità

Ransomware

Gli hacker criptano i dati e chiedono un riscatto per sbloccarli. Nel 2021, un ospedale tedesco ha subito un attacco ransomware che ha causato la morte indiretta di una paziente a causa del ritardo nelle cure.

Phishing

Email apparentemente legittime ingannano operatori sanitari, consentendo agli hacker di accedere ai sistemi interni.

Attacchi DDoS

Sovraccaricano i server ospedalieri, bloccando piattaforme di telemedicina e prenotazioni.

Compromissione dei dispositivi medici

Dispositivi connessi come pompe di infusione e pacemaker potrebbero essere manipolati da remoto. Uno studio del Cybersecurity Lab della University of Leuven (2020) ha dimostrato vulnerabilità in più del 30% dei device testati.


L’impatto degli attacchi informatici sulla sanità

Per i pazienti

  • Ritardi nelle cure.

  • Potenziale manipolazione dei dispositivi salvavita.

  • Perdita di fiducia nel sistema sanitario.

Per gli ospedali

  • Interruzione dei servizi clinici.

  • Costi elevati: il costo medio di un data breach in sanità è di 10,93 milioni di dollari (IBM Security Report 2023).

  • Danni reputazionali.

Per il sistema sanitario

  • Aumento dei costi complessivi.

  • Maggiore difficoltà a garantire continuità di cura.


Normative e quadro regolatorio

Europa

  • GDPR (Reg. UE 2016/679): i dati sanitari rientrano nelle categorie “sensibili” e richiedono massima protezione.

  • NIS2 (Direttiva UE 2022/2555): obbliga strutture sanitarie e aziende biomedicali a implementare misure avanzate di cybersecurity.

  • MDR 2017/745: i dispositivi medici devono garantire requisiti di sicurezza anche sul piano informatico.

Italia

  • Piano Nazionale della Cybersecurity (2022): individua la sanità come settore strategico.

  • Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN): coordina la protezione delle infrastrutture critiche, incluse quelle sanitarie.

  • Linee guida telemedicina (Ministero della Salute, 2022): includono indicazioni sulla sicurezza informatica delle piattaforme digitali.


Strategie di difesa per ospedali e aziende biomedicali

1. Security by design

I dispositivi medici devono essere progettati con la sicurezza integrata sin dalla fase di sviluppo: crittografia dei dati, autenticazione a più livelli, aggiornamenti firmware automatici.

2. Segmentazione delle reti

Separare le reti cliniche da quelle amministrative per limitare la propagazione di un eventuale attacco.

3. Monitoraggio continuo

Implementare sistemi SIEM (Security Information and Event Management) per rilevare anomalie in tempo reale.

4. Formazione del personale

Il fattore umano è l’anello più debole: corsi periodici su phishing, gestione password e buone pratiche riducono drasticamente i rischi.

5. Backup e piani di continuità operativa

Backup regolari, testati periodicamente, sono fondamentali per ripristinare i sistemi in caso di attacco ransomware.

6. Collaborazione pubblico-privata

Ospedali, università, aziende IT e produttori di dispositivi devono lavorare insieme per condividere best practice e rispondere rapidamente alle minacce.


Case study

WannaCry (2017) – NHS Regno Unito

Un attacco ransomware bloccò oltre 80 ospedali, causando la cancellazione di migliaia di visite ed esami. Ha evidenziato l’urgenza di aggiornare i sistemi informatici sanitari.

Ospedali italiani (2022-2023)

Diversi nosocomi, tra cui l’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, hanno subito attacchi ransomware con blocco temporaneo delle attività amministrative e cliniche.

Dispositivi vulnerabili

Nel 2021 la FDA ha emesso un alert su vulnerabilità in alcune pompe di infusione connesse, potenzialmente manipolabili da remoto.


Opportunità per il futuro

Intelligenza artificiale per la cybersecurity

Algoritmi AI in grado di identificare pattern sospetti prima che diventino attacchi reali.

Blockchain

Applicabile per garantire integrità e tracciabilità dei dati clinici.

Certificazioni e standard

Diffusione di standard ISO specifici per la sicurezza informatica in ambito medicale (es. ISO/IEC 80001 per la gestione del rischio IT nei dispositivi medici).

Formazione specialistica

Crescente domanda di figure ibride: cybersecurity manager sanitari capaci di comprendere sia il lato clinico che quello tecnologico.


La sanità digitale offre benefici straordinari, ma senza una protezione adeguata rischia di trasformarsi in una vulnerabilità critica.

Per garantire cure sicure, è necessario:

  • investire in infrastrutture informatiche robuste,

  • adottare protocolli di sicurezza by design per i dispositivi,

  • formare continuamente il personale,

  • rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato.

La cybersecurity non è un costo aggiuntivo, ma una condizione necessaria per tutelare la salute dei pazienti, proteggere i dati sensibili e garantire continuità assistenziale.