Dispositivi connessi (MIoT) in ospedale: benefici clinici e sfide di sicurezza informatica

L’ospedale del futuro è sempre più connesso. Non si parla solo di cartelle cliniche elettroniche o telemedicina, ma di una rete di dispositivi medici interconnessi che dialogano tra loro, con il personale sanitario e con i sistemi informativi centrali.

Questa rivoluzione prende il nome di MIoT (Medical Internet of Things): un ecosistema composto da dispositivi indossabili, pompe di infusione intelligenti, ventilatori connessi, monitor multiparametrici e sistemi diagnostici che comunicano in tempo reale.

Secondo uno studio di Frost & Sullivan (2023), il mercato globale del MIoT supererà i 158 miliardi di dollari entro il 2027, con un tasso di crescita annuo del 20%. Anche in Italia la trasformazione è in atto: molte aziende ospedaliere stanno investendo in dispositivi connessi, spinti dal PNRR Missione 6 e dalla necessità di rendere i processi clinici più sicuri, efficienti e personalizzati.

Tuttavia, accanto ai benefici clinici, si aprono sfide complesse, in particolare sul fronte della cybersecurity sanitaria.


Cosa significa MIoT in ambito ospedaliero?

Il Medical Internet of Things è l’applicazione del concetto di IoT al settore sanitario. Ogni dispositivo connesso genera, trasmette e riceve dati, integrandosi in una rete intelligente.

Esempi pratici in ospedale:

  • Pompe di infusione smart → inviano dati di dosaggio ai sistemi centrali e riducono errori terapeutici.

  • Monitor multiparametrici → trasmettono in tempo reale i parametri vitali al sistema clinico elettronico.

  • Ventilatori polmonari connessi → permettono la regolazione a distanza da parte degli intensivisti.

  • Wearable per pazienti ricoverati → monitorano saturazione, frequenza cardiaca e attività motoria.

  • Dispositivi di imaging (TAC, RM, ecografi) → integrati con algoritmi AI per diagnosi più rapide.


Benefici clinici dei dispositivi MIoT

1. Continuità assistenziale e monitoraggio in tempo reale

Grazie al MIoT, il medico non deve più consultare manualmente decine di referti cartacei: i parametri vitali e le terapie vengono raccolti e aggiornati in tempo reale.

👉 Esempio: un paziente in terapia intensiva può essere seguito contemporaneamente da più specialisti anche a distanza, con riduzione del rischio di errori.


2. Riduzione degli errori clinici

Secondo l’OMS, fino al 50% degli errori terapeutici è legato a comunicazioni incomplete o a dati non aggiornati. Con i dispositivi connessi:

  • i farmaci somministrati tramite pompe infusioni sono monitorati in tempo reale,

  • i sistemi generano alert automatici in caso di dosaggi anomali,

  • si riducono le discrepanze tra prescrizione medica e somministrazione.


3. Ottimizzazione delle risorse ospedaliere

Il MIoT consente una migliore gestione di letti, dispositivi e flussi di pazienti.

  • Tracciamento delle apparecchiature tramite sensori RFID.

  • Gestione predittiva della manutenzione dei dispositivi (predictive maintenance).

  • Riduzione dei tempi di attesa per esami diagnostici.


4. Miglioramento della qualità delle cure

Con dati disponibili in tempo reale, i clinici possono:

  • intervenire più rapidamente in caso di complicazioni,

  • personalizzare le terapie in base all’andamento clinico del paziente,

  • integrare le informazioni nel percorso di cura post-dimissione (es. telemonitoraggio domiciliare).

👉 Uno studio del Journal of Medical Internet Research (2022) ha mostrato che l’uso di sistemi MIoT in reparti di cardiologia ha ridotto i ricoveri non programmati del 23%.


5. Empowerment del paziente

Non solo ospedale: dispositivi connessi permettono anche al paziente di monitorare la propria salute a casa. Ciò favorisce l’aderenza terapeutica e riduce il rischio di riacutizzazioni.


Le sfide della sicurezza informatica

Se da un lato i dispositivi MIoT migliorano l’assistenza, dall’altro aprono nuove vulnerabilità.

Cyberattacchi in sanità: un fenomeno in crescita

Secondo il rapporto ENISA Threat Landscape for Health (2023):

  • gli attacchi informatici contro ospedali e aziende sanitarie sono aumentati del 60% dal 2020,

  • i dati sanitari hanno un valore elevatissimo sul mercato nero,

  • i dispositivi connessi spesso non dispongono di adeguate misure di protezione.

👉 Nel 2020, un ransomware che ha colpito un ospedale tedesco ha causato la morte indiretta di un paziente per ritardo nelle cure.


Principali rischi legati ai dispositivi MIoT

  • Accesso non autorizzato ai dispositivi → un hacker potrebbe modificare i parametri di una pompa di infusione.

  • Furto di dati clinici → i dati sanitari sono più sensibili di quelli bancari.

  • Interruzione dei servizi → un attacco DDoS può bloccare intere infrastrutture ospedaliere.

  • Mancata conformità normativa → GDPR e MDR richiedono misure stringenti per la protezione dei dati.


Normative e standard di riferimento

Europa

  • Regolamento MDR 2017/745: richiede che i dispositivi medici garantiscano sicurezza e tracciabilità, inclusi gli aspetti di cybersecurity.

  • GDPR (Reg. UE 2016/679): impone la protezione dei dati sanitari, classificati come “categorie particolari di dati”.

  • ENISA Guidelines: raccomandazioni per la protezione delle infrastrutture sanitarie digitali.

Italia

  • Piano Nazionale della Cybersecurity (2022): individua la sanità come settore critico da proteggere.

  • Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN): coordina le azioni di prevenzione e risposta agli attacchi informatici.


Strategie per un MIoT sicuro

1. Security by design

I dispositivi devono essere progettati fin dall’origine con protocolli di sicurezza integrati: crittografia dei dati, autenticazione a più fattori, aggiornamenti firmware.

2. Segmentazione delle reti ospedaliere

Separare la rete clinica da quella amministrativa riduce il rischio che un attacco si diffonda all’intera infrastruttura.

3. Formazione del personale

Medici e infermieri devono essere formati non solo all’uso clinico, ma anche alle buone pratiche di sicurezza informatica (es. non collegare dispositivi personali alla rete).

4. Monitoraggio e manutenzione

  • Aggiornamenti software regolari.

  • Test di penetrazione (penetration testing) sui sistemi ospedalieri.

  • Monitoraggio continuo degli accessi.

5. Collaborazione con i produttori

Gli ospedali devono lavorare a stretto contatto con le aziende produttrici per garantire:

  • trasparenza sugli standard di sicurezza,

  • supporto in caso di vulnerabilità,

  • aggiornamenti tempestivi.


Case study

USA – Pompe di infusione connesse

Nel 2022 la FDA ha segnalato vulnerabilità in oltre 100.000 pompe di infusione connesse, che avrebbero potuto permettere la modifica da remoto dei dosaggi. Sono stati rilasciati aggiornamenti di sicurezza per ridurre il rischio.

Italia – Ospedali connessi PNRR

Diversi ospedali italiani hanno avviato progetti di “ospedale digitale”, con:

  • monitor multiparametrici integrati,

  • cartelle cliniche elettroniche connesse,

  • sistemi di telemonitoraggio.
    Le strutture hanno adottato sistemi di cybersecurity avanzata per la protezione delle reti cliniche.

Regno Unito – NHS e cybersecurity

Il NHS ha subito un grave attacco ransomware nel 2017 (WannaCry), che ha bloccato 80 ospedali. Da allora, ha investito oltre 300 milioni di sterline in sistemi di sicurezza digitale.


Opportunità per aziende e ospedali

  • Innovazione tecnologica: le imprese biomedicali che integrano sicurezza e connettività avranno un vantaggio competitivo.

  • Mercato in crescita: con il PNRR e i fondi UE, gli investimenti in ospedali digitali sono destinati ad aumentare.

  • Partnership pubblico-private: collaborazioni tra aziende tech e strutture sanitarie per sviluppare soluzioni integrate.


Il Medical Internet of Things è già realtà negli ospedali italiani ed europei. I benefici clinici sono evidenti: monitoraggio in tempo reale, riduzione degli errori, cure personalizzate e ottimizzazione delle risorse.

Ma a questi vantaggi si affiancano nuove sfide di sicurezza informatica che non possono essere sottovalutate. Un dispositivo connesso non sicuro può trasformarsi in un punto di vulnerabilità per l’intera rete ospedaliera e per la sicurezza dei pazienti.

La strada da seguire è chiara:

  • dispositivi progettati con sicurezza by design,

  • formazione del personale sanitario,

  • monitoraggio costante,

  • collaborazione tra produttori, ospedali e autorità di controllo.

La sanità del futuro sarà sempre più digitale e connessa: solo garantendo sicurezza e affidabilità sarà possibile sfruttarne appieno il potenziale a beneficio dei pazienti.